Marrakech, una città verde, tanto verde come non ti aspetti, incastonata nella terra brulla del Marocco.
Città amabile e piena di fascino, incasinata nel traffico dei suoi motorini come proiettili nelle calli della Medina, ma incredibilmente bella, coi suoi giardini segreti di palmeti e piscine, aranci e rose.
Marrakech è una città chiusa in una scatola magica, che vi terrà ostaggio di un incantesimo. Vi si mostrerà in tutta la sua verità e, quindi, nella sua pura bellezza.

Cose da non perdere:
Jardin Majorelle, disegnato dall’artista francese Jacques Majorelle negli anni ’20-’30,  oggi è una delle attazioni più amate e fotografate di Marrakech con le sue piante rare e cactus vertiginosi, laghi coperti di fiori di Lotus, fontane e percorsi ombreggiati pieni di fascino e i vivacissimi colori dell’edificio principale. Nel 1980 il Giardino Mjorelle è stato acquistato da Pierre Bergé e Yves Saint-Laurent qui sono state sparse le ceneri del noto stilista e designer originario di Oran in Algeria, dopo la sua morte avvenuta nel 2008. All’interno del Jardin Majorelle c’è anche il museo di Arte Islamica di Marrakech.
Madersa Ben Joussef
La Madrasa di Ben Joussef è un’antica scuola coranica, la più grande del Marocco e una delle più belle del Mondo. Fondata tra il XV e XVI secolo, oggi la Madrasa di Ben Joussef è uno dei posti più spettacolari e affascinanti da visitare a Marrakech. L’architettura dell’edificio, il cui cuore è rappresentato da una piscina in cui si tenevano le abluzioni, è in stile moresco-andaluso, con una infinita serie di “azulejos” marocchini, zellij, mosaici di ceramica dalle forme geometriche che caratterizzano questo e molti altri luoghi  della città. 
Jamaa El Fna
Troverete di tutto, dai giocolieri con macachi, cantastorie, incantatori di serpenti, maghi del Tajìn, cocchieri e carrozze trainate da cavalli, indovini e mendicanti, donne che vi tatuano di henné con sullo sfondo la Moschea di Koutoubia, impressionante nella sua inestimabile bellezza all’ora del tramonto. La Piazza di Jamaa el-Fna (Jāmiʿ el-Fnā) è un bacino di culture e diversità, in cui scorre la vita variopinta delle genti del Marocco e in cui si incontrano e trasformano ogni giorno le tradizioni della cultura araba e, più strettamente marocchina, dando vita ogni sera, al calare del tramonto, a uno spettacolo nuovo, magico e senza tempo. Piazza Jamaa el Fna è stata inclusa tra i Patrimoni orali e immateriali dell’Umanità dall’UNESCO.
Palazzo Bahia
L’edificio si trova sul versante nord della Medina, fu completato all’inizio del XX secolo. Residenza di Visir e Sultani, quest’edificio che oltre a essere un’attrazione turistica, viene usato dal re Mohammed VI per visite di Stato e incontri internazionali.
Souk
Con ogni probabilità, infatti, durante il vostro soggiorno tornerete più volte a visitare quest’intricatissimo dedalo di viuzze dove si vende praticamente di tutto. E, ogni volta, nonostante la cartina e la vista del minareto di Koutoubia, vi perderete. Perdersi tra i souk di Marrakech è un’esperienza bellissima e, forse, è il modo migliore per godere appieno delle atmosfere e dell’umanità che affolla questi vicoli pieni di botteghe.
Hammam
Non potete andare via da Marrakech senza visitare un Hammam. In quelli pubblici, diversamente dagli “hammam spa” sorti negli ultimi tempi, ci si continua a lavare e massaggiare a terra. Il massaggio, che si effettua con un guanto ruvido e un particolare sapone nero, è il momento clou di questo vero e proprio rito di purificazione cui si sottopongono sia gli uomini che le donne. Ovviamente i locali sono rigidamente separati non essendo contemplata la promiscuità.

Cose da evitare
Non bere alcolici per strada e nei luoghi pubblici
Se avete voglia di una birra, un bicchiere di vino o un superalcolico conviene informarsi preventivamente sui locali dove, invece, l’acquisto e il consumo di alcol sono consentiti. In alternativa si sta senza che di sicuro male non fa.
Non scattare fotografie senza chiedere permesso
Prima di scattare una foto nei souq o in piazza Jemaa el Fna, è sempre meglio chiedere il consenso al diretto interessato. Nove volte su dieci il permesso sarà accordato, ovviamente previa mancia. Gli abitanti di Marrakech hanno necessità di sbarcare il lunario e perciò tendono a lucrare sul fascino esotico che i loro abiti, le loro merci e soprattutto il loro modo di porsi, esercitano sugli occidentali. Nel caso di artigiani al lavoro c’è anche un’altra preoccupazione: quella, cioè, di venire espropriati delle loro creazioni, col timore che queste poi vengano riprodotte altrove. Insomma, poche storie: bisogna predisporsi a chiedere e soprattutto a pagare.
Non vestire abiti succinti
Soprattutto in prossimità delle moschee e degli altri luoghi sacri dell’Islam. Allo stesso modo è preferibile evitare effusioni in pubblico.

 

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